Come cambiare il proprio corpo e migliorare le abitudini alimentari attraverso la dieta chetogenica

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Come cambiare il proprio corpo e migliorare le abitudini alimentari attraverso la dieta chetogenica




Il sovrappeso e l’obesità sono patologie croniche recidivanti prodotte da un accumulo anormale o eccessivo di grasso corporeo. Queste possono far aumentare rischio di patologie come il diabete o problemi cardiovascolari ed alcune tipologie di cancro.
Un soggetto viene considerato obeso quando presenta una percentuale di grasso superiore al 25% nell’uomo e al 33% nella donna. La quantità di grasso presente nel nostro corpo la possiamo valutare attraverso l’esame bio impedenziometrico.

Un metodo semplificato, anche se limitato, per verificare se siamo in sovrappeso o in obesità è calcolare il BMI (indice di massa corporea) che si ottiene dividendo il peso (in Kg) con l’altezza (in m quadri) un valore superiore a 25 indica il sovrappeso oltre i trenta l’obesità.

Esistono diversi fattori che influiscono sul sovrappeso e l’obesità fra i quali la genetica, lo stress, la sedentarietà, oltre alle cattive abitudini alimentari.
Ma il fattore più importante è legato all’aumento dei depositi di grasso viscerale molto più presente nelle persone in sovrappeso e obesità (ma anche in quelle in normopeso).
L’ipertrofia adipocitaria dà luogo ad alterazioni metaboliche e ormonali e determina la comparsa di una risposta infiammatoria (lipoinfiammazione). Questa infiammazione determina un circolo vizioso per cui più è presente il grasso viscerale, più si genera infiammazione, più aumenta l’appetito e più aumentano i depositi di grasso e così via.
Per questo motivo il sovrappeso e l’obesità sono due patologie importanti da dover risolvere.

Riducendo il proprio peso corporeo del 5-10% si riduce il rischio di diabete di tipo II, problemi cardiovascolari e si migliora la qualità del sonno. Insomma perdere il peso corporeo e diminuire il grasso viscerale determina indubbiamente un miglioramento della qualità della vita.
I trattamenti per la perdita di peso devono avere delle caratteristiche che garantiscano una perdita di peso efficace, sicura e di qualità.
La dieta chetogenica negli ultimi anni ha dato evidenze scientifiche tali da entrare a gran titolo fra le diete in grado di far perdere peso in qualità (grasso), efficacia (perdita di peso immediata) e sicurezza (numerosi studi scientifici).

Si tratta di un programma alimentare che prevede varie fasi di tempo in cui lo scopo finale è quello di ripristinare la giusta “dimensione” alimentare.
La caratteristica principale è quella di ridurre l’assunzione di lipidi e carboidrati, mantenendo l’apporto di un’adeguata assunzione di proteine con il risultato che il metabolismo subisce dai cambiamenti a livello biochimico e inizia a consumare le proprie riserve (grasso viscerale) mantenendo la massa magra muscolare integra. Si arriva così ad attivare in circa 48 ore quel meccanismo fisiologico denominato chetosi in cui l’assenza di assunzione dei carboidrati porta a bruciare lipidi che si ossidano in corpi chetonici con effetti sulla fame naturale (aumento del senso di sazietà) e psicostimolanti (maggior energia e buon umore).

La dieta chetogenica quindi permette una maggior perdita iniziale di peso e se si segue tutto il programma stabilito si associa ad una maggior perdita di peso a lungo termine.
Gli effetti collaterali di questa dieta sono solo nei primi giorni con cefalea, alitosi sensazione di nausea che si possono evitare con una buona idratazione ( 2 litri di acqua). Come benefici oltre ad una perdita di peso di qualità, si avrà una flora batterica intestinale sana, un miglioramento del controllo metabolico soprattutto nei pazienti con diabete mellito di tipo II, una diminuzione della resistenza all’insulina e una riduzione dei trigliceridi e della steatosi epatica non alcolica.
Quindi questo piano nutrizionale si suddivide in tre tappe: 1) dimagramento; 2) Transizione e 3) Equilibrio alimentare.

La prima fase ci porterà a perdere il 100% del peso in eccesso e avrà una durata che non supera generalmente le tre settimane e che ovviamente dipende da quanto si deve perdere.
La fase di transizione è la più importante perché permette al paziente di stabilizzare il peso. In questa fase si andranno a reintegrare progressivamente i carboidrati e gli alimenti classici della dieta mediterranea mantenendo la regolarità dei pasti, l’apporto proteico e controllando l’indice glicemico e il carico glicemico degli alimenti. La durata di questa fase è uguale al tempo di durata della prima fase.

La terza fase è legata ad una alimentazione classica di tipo mediterraneo mantenendo le giuste abitudini alimentari derivate dalle 2 fasi precedenti.
Questa dieta è soprattutto indicata per chi è obeso grave con complicazioni cardiovascolari o metaboliche, nella obesità relazionata ad infertilità, nella obesità associata a emicranie ricorrenti, come prevenzione o terapia per steatosi epatica non alcolica, ritornare al proprio peso dopo una gravidanza o allattamento o in menopausa. Inoltre è indicata in quei pazienti che non hanno ottenuto risultati in una dieta tradizionale e in quelle persone che vogliono cambiare e migliorare il proprio stile di vita alimentare.

Purtroppo questo protocollo è controindicato in quei soggetti con insufficienza renale, con valori di transaminasi decisamente elevati, ai diabetici insulino dipendenti. Inoltre è sconsigliata in gravidanza e allattamento, in persone che hanno sofferto recentemente di un problema cardiovascolare, in pazienti con storia di abuso di droghe o alcol, in soggetti a cui è stata diagnosticata la porfiria e in pazienti con trattamenti psichiatrici.
Per finire se si vuole cambiare le proprie abitudini alimentari e nello stesso momento perdere peso in maniera efficace, veloce e sicura vi aspetto per iniziare questo percorso.